martedì 13 aprile 2010

Campione di camionismo!



Tempo fa stavo spulciando fra vecchie riviste di videogiochi, ormai praticamente materiale vintage. Ce n'era una che all'inizio degli anni ottanta era una sorta di piccola bibbia periodica per i videogiocatori delle prime console della seconda generazione (dove per prima generazione potremmo intendere il famoso tennis con le stecche bianche). La rivista era Videogiochi, edita dal Gruppo Editoriale Jackson. Carina, colorata, con recensioni dei giochini disponibili per Atari, Intellivision e Coleco, le tre console dell'epoca.

Fra le varie iniziative, ricordo con malcelato orgoglio l'epica Videogara, un contest fra lettori che potevano cimentarsi in qualsiasi gioco per cui avesse un senso la nozione di punteggio: in sostanza non valeva fare 99 gol contro il fratellino di due anni, ma fare tot punti disintegrando marzianini o formiche mutanti aveva un senso. Chi riusciva a restare tre mesi in classifica con il suo record vinceva addirittura un anno di abbonamento.

Io ero un mostro in due giochi: il mitico Pitfall Activision e un divertentissimo gioco della Imagic, chiamato Truckin' (e come suona bene tradurre con camionismo...). Per essere un giochino vincolato a funzionare sotto le minimali risorse dell'Intellivision era veramente outstanding. Già le confezioni della Imagic, tutte argentate, avevano il loro fascino. Questa poi aveva su la foto di un bestione, forse un Mack, tutto luci e cromature. Nella confezione, oltre alle mascherine per i comandi come quella in figura, era inclusa una spettacolare cartina degli USA con tutte le città e le interstatali che le collegavano.

Il gioco aveva l'obiettivo di guadagnare il più possibile in due mesi trasportando carichi in giro per gli States. I carichi erano remunerati in maniera differente: meno per la ghiaia, più per il bestiame. Ma il bestiame occupava tutto il vano di carico, la ghiaia e le altre cose (grano e latte) potevano essere variamente assortite. Poi subentrava la tattica: sono a Jacksonville: mi conviene portare due carichi medi a Miami dove poi devo imbarcare qualche bove proprio per Jacksonville, oppure metto subito il bestiame per San Antonio che è più lontana? Inoltre andavano calcolati i consumi, rispettate (ahem...) le velocità massime, osservate le ore di riposo.
Insomma, con quel gioco avevi gratis la preparazione dell'esame di Ricerca Operativa all'università e una buona infarinatura sugli algoritmi di routing (almeno sull'OSPF!). Oltre al punteggio la difficoltà maggiore era sicuramente quella di produrre una foto leggibile che poi, confidando nelle poste, sarebbe stata consegnata alla redazione. Anche qui VintageTech a pioggia! Il giornale consigliava l'uso di una Polaroid senza flash. E già in quel periodo le minilastre per la Polaroid erano merce rara e non a buon mercato. Ma in un momento di ispirazione divina riuscii a fotografare un eccellente 61840 al secondo tentativo, dopo aver verificato che in effetti c'era un motivo per cui il flash non andava usato. Poi subentrava la diffidenza verso le poste. Avrei fatto Roma-Milano anche in ginocchio sui ceci, pur di consegnare la prova della mia abilità di camionismo operativo! Ma andò bene. L'ultimo ostacolo era quello di resistere in vetta alla classifica del gioco per tre mesi. Il punteggio era buono e quindi vinsi l'agognato trofeo cartaceo! Rimasi in cima in classifica per un altro mese e poi qualcun altro fece meglio, ma ormai era andata.

Annetti dopo, un mio amico che era da me per vedere una partita, si imbattè in queste riviste e in effetti disse che o per la Polaroid refrattaria o per skill shortage proprio, si era cimentato ma non era riuscito. Giustamente orgoglioso, mostrai la prova contundente del mio record. Stava per chiedermi l'autografo!

Ho riso da solo, scrivendo questo post ;)


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