mercoledì 8 giugno 2011

Ibam forte via Sacra...

Via Sacra, dando le spalle all'arco di Tito...
L'autore più divertente che mi è capitato di tradurre durante il liceo è stato senza dubbio Orazio.

Quando dico divertente, intendo proprio dire che la traduzione non era una sfida alla comprensione (come potevano essere Cicerone o Seneca) nè alla noia (Senofonte piuttosto che Cesare o altri specialisti del soggetto-verbo-complemento). 

Scorreva bene, in generale l'argomento era in linea col personaggio. Orazio aveva una visione molto semplice: quando è possibile, scherziamoci sopra. Nel bignamismo tipico degli studenti questo grande viene liquidato con la sbrigativa associazione "Ah sì, quello del carpe diem". 

Orazio merita di essere apprezzato anche fuori dalla scuola, secondo me.

Una lettura chiave per la comprensione della sua notevole cifra ironica è la Satira IX. Andrebbe recitata da Gigi Proietti (mani avanti: nella mia robusta ignoranza ci sta che lo abbia fatto...).
E' quasi uno sketch.
Lui si fa la sua abituale passeggiata per la via Sacra di buon mattino, gli si attacca alle costole un tirapiedi (ho frenato in tempo) che avendolo riconosciuto vuole usarlo come gancio per essere ammesso nel gruppo di letterati assistiti da Mecenate (non ce la faccio a scrivere nella scuderia).
E non lo molla, nonostante lui stesso tenti di disfarsene anche in maniera abbastanza diretta, con uno stile del tipo "Ma che già vattene?". Questo millanta abilità quasi da circo, altro che quei due sfigati di Visco e Vario, buoni per andare a fare i tronisti. E poi non si sgancia, maledizione. 

Geniale è il passaggio dell'amico incontrato per caso che capita la penosa situazione lo molla lì nelle mani dello scocciatore, che prende pure a intralciargli il passo. La salvezza arriva da uno sconosciuto che proprio quel mattino aveva trascinato il poetastro in tribunale.
A quel punto Orazio accetta come una liberazione la proposta di porre l'orecchio in quella causa. Con buona pace dello scocciatore, presumerei.

Sic me servavit Apollo. Così mi salvò Apollo.

Lo scenario di questo scritto è una delle passeggiate più famose di Roma. La via Sacra parte dall'arco di Costantino ed entra nel Foro, verso l'arco di Tito. Sia in salita che in discesa regala spettacoli imperdibili. Come spiegavo anche ai miei bimbi, dovremmo cominciare a far pace col concetto che abitiamo nella città più bella del mondo e che forse un po' di cose, di tanto in tanto, sono anche piacevoli da visitare.

Tutto questo in una mattinata di sole, in mezzo a un fiume di turisti e a un centurione intento a chiacchierare con l'iPhone...


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