lunedì 22 marzo 2010

La redazione

Come accennato, si compone in tutto e per tutto di due neuroni (quelli rimasti), insediati in buona disciplina nelle due aree principali della testa. Sparo in libertà perchè, luogo comune principe, "del cervello nessuno ci capisce gran che".


Il neurone razionale è praticamente il presidente della AssoPedanti, diciamo così. Fiscale, curioso, analitico, si documenta, ricerca, legge, gugla, confronta, pone sul tavolo tutta l'informazione disponibile prima di sbilanciarsi in una decisione che è subito pronto a confutare in base ad eventuali nuove evidenze. Disposto alla discussione, ma con pazienza limitata. A volte presuntuoso. A volte ha uscite con un tasso inopinato di sicumera, che lo espongono a figure epocali, visto il congruo numero di nemici che ormai, in riva al fiume, hanno attrezzato una tribunetta coperta.


Il neurone emotivo ride, scherza, riflette, si esprime, comprime e deprime a ritmi abbastanza regolari. Prende corsie laterali su quanto ha intorno, ascolta Guccini, tenta di darsi un tono ma spesso ammette la superiorità di qualche testo di Califano, fra settembre e gennaio diventa monodimensionale, davanti alla tv di approfondimento, quella seria, si fa un fegato grosso come una betoniera. Ha imparato a non giudicare, ad ascoltare di più prima di parlare e come età impone, comincia a tendere verso il paranoide rompipalle. Riconosce di dover versare congrue royalties a Woody Allen.


Sarà ardua, soprattutto per i pochi martiri che si avventureranno nella lettura.

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