martedì 25 maggio 2010

Coincidenze, sicuramente.

Ci sono certi posti a Roma in cui proprio non ci si riesce ad annoiare. Uno pensa ad un condominio silenzioso, in una zona bene, come posto in cui avere conforto e riparo dalla quotidianità. Cavolo, i requisiti della location ci sono tutti. Zona bene, la Cassia. Via piccolina, al riparo dal traffico e dal rumore delle auto. Quel po' di verde che se proprio non hai un affaccio sul Colosseo comunque ti riposa occhi e spirito. Via Gradoli ha proprio tutto. Stradina privata a ferro di cavallo appena defilata sulla Cassia. Certo che come catalizzatore di eventi curiosi il civico 96 è ben avanti.
Sono riportati esclusivamente due fatti.
- 1978, aprile. Una perdita d'acqua sicuramente accidentale porta alla scoperta di una base delle brigate rosse nel pieno del sequestro di Aldo Moro. Tutto pienamente casuale. La perdita era provocata da una doccia aperta e tenuta ferma su un tratto di bordo vasca dove, mancando il cemento di impermeabilizzazione, l'acqua colava al piano di sotto. Ma oltre ai pompieri, chiamati per fermare l'allagamento, nei giorni precedenti qualcuno aveva allertato la polizia (nella provvidenziale figura di un amico funzionario) di rumori di un telegrafo che mandava i classici segnali da codice Morse. Chi di noi non. Via Gradoli 96 era una base usata, fra gli altri, da Mario Moretti e Barbara Balzerani. Al nome Gradoli si era giunti peraltro in modo rigorosamente scientifico. Lo spirito di Don Sturzo venne interrogato da un gruppo di amici sul luogo della prigionia di Moro, giocando con un piattino e con un po' di lettere messe alla rinfusa su un tavolo. E questa singolare ambasciata venne affidata, nel 1978, ad un docente universitario (Romano Prodi...) che contattò le entrature che aveva a Roma per far usare l'informazione proficuamente.
- 2009, da luglio in poi. A via Gradoli 96 sembra che il governatore della Regione Lazio si recasse abbastanza spesso per ammazzare la noia delle giornate trascorse fra bilanci, consigli, riunioni. La compagnia era colorita ed eterogenea, e non mancavano salatini, bibite e quant'altro potesse allietare. E quei livelli si muovono con l'auto di servizio. Aggiungiamoci qualche tutore dell'ordine con una idea un po' elastica della legge e della morale, un pusher passato a miglior vita in quel periodo, un travestito morto in seguito in un incendio accidentale.

Mettiamoci un po' di condimento.
Per quanto riguarda la segnalazione sull'appartamento brigatissimo, come direbbero gli orripilanti annunci immobiliari, la segnalazione proviene da una coppia di inquilini. Come si legge nell'eccellente opera La tela del ragno di Sergio Flamigni, la signora che allerta le forze dell'ordine ha lo stesso cognome del businessman che in un eccesso di disinvoltura fra vari cimeli hitleriani acquistati in giro per il mondo, s'è ritrovato in omaggio un senatore eletto con metodi less than clear dagli italiani all'estero. Il senatore, stranamente, è saltato. Il businessman per telefono lo apostrofava gradevolmente come "portinaio mio". Dietro qualche problema fiscale magari agevolato da qualche manager di azienda che ha usato le proprie prerogative in modo poco trasparente. La signora di Via Gradoli 96 è la sorella del businessman.

Tenue curiosità che resta... Ma l'amministratore di condominio è Hannibal Lecter?

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