martedì 11 maggio 2010

Moz-za-rel-la...

Cifrevole tempo fa restammo incastrati in un esilarante sketch a metà fra la mitica gag "Hostaria!" di Gassman e Tognazzi, e un grottesco-surreale tipo Jeunet e Caro.

Raggiunti da una coppia di amici che erano venuti con la corriera, ci avventurammo di sabato sera nel borghetto medievale di Nettuno. Estate iniziata, senza prenotazione, poteva anche starci che in una località di mare fatichi a trovare un tavolino libero in una pizzeria qualsiasi.
Dopo una mezz'oretta di tentativi senza successo e di generici inviti a lasciare il nome e a ripresentarsi fra un'ora, troviamo un posticino promettente, con tavolini in una piazzetta aperta a quel minimo di aria proveniente dal mare che non guasta. Tavoli occupati, persone che mangiano, due o tre tavoli liberi. Chiediamo se possiamo accomodarci, e ci fanno sbrigativamente cenno di sì. Bene. Ci sediamo e aspettiamo. Nemmeno poco. Noi eravamo comunque intenti alle nostre chiacchiere fra amici, ancora lontani da quello che in effetti ci stava accadendo intorno, finchè non si presenta un cameriere di mezza età, in tenuta quasi istituzionale... Pantalone scuro, camicia bianca, panciotto scuro con taccuino in tasca... Annota le bevande, il tradizionale giro di bruschette e frittini di accompagno... noi praticamente in automatico procediamo con le pizze.... Funghi e mozzarella.
Il cameriere si china verso il tavolo poggiando il taccuino... "Aspettate 'n attimo... Moz-za-rel-la... Guardate come lo scrivo bene, poi qua me dicono che prenno l'ordini sbajati...".
Oltre alla pittoresca rivendicazione, non potevamo non notare uno sguardo non lucidissimo, e una fiatella inequivocabile, proprio di quelle che fanno saltar su l'antivirus. Il nostro eroe, sull'onda di una discreta bevuta, come fu e come non fu si annotò le ordinazioni.
Perplessi, continuiamo a parlare fra noi ma nel frattempo stava maturando una gustosa escalation indotta dalle condizioni meno che ottimali del tizio... Clienti molto impazienti ai tavoli che entravano in sala per chiedere notizie delle ordinazioni... Il cuoco spazientito che usciva urlacchiando "Ma de chi so' sti fritti!!!".
Il tipo continuava a vagare serafico fra i tavoli, prendendo le ordinazioni sempre in quel modo un po' naif, rientrando in sala con una portata non ordinata da nessuno (strano...) o bighellonando fra i tavoli e intrattenendo a modo suo i clienti.
Dopo una buona ora di attesa, vantammo la paternità della prima cosa che sembrasse un antipasto per quattro e poi ci accontentammo di pizzette striminzite con pomodoro secco e mozzarella pure stantìa. Che magari fra cucina e servizio era tutto proporzionato... La nostra amica, persona che giuro di aver visto sempre serena e sorridente, incavolata come una furia perchè rischiavano di perdere il pullman, i clienti di uno dei tavoli a fianco che si sono alzati dichiarando tranquillamente di andar via senza pagare... e lui che tranquillo svolazzava leggero fra i tavoli, incurante dei crucci terreni dei clienti. Rispetto a quanto abbiamo mangiato il conto era anche alto. Alla fine il servizio al tavolo era quasi pittoresco.


La location era carina, ma chissà perchè non sono certissimo di volerci ritornare, se devo dirla tutta :)

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