lunedì 29 novembre 2010

Radio Power

Come ogni forzato del traffico, non posso fare a meno della radio in macchina. Compagnia, servizio, informazione, svago. Le radio nel tempo sono diventate compagne delle troppe ore di traffico che affronto quotidianamente. Spesso mi ritrovo già con il cd giusto infilato nel lettore, ma altrimenti, per evitarmi la responsabilità di rovinarmi il viaggio scegliendo musica che non è adatta all'umore della mattinata, lascio fare alle radio.

La radio richiede un commitment maggiore rispetto alla TV. Ovvio, non ci sono le immagini per aiutare la fruizione, quindi o si dedica un neurone alla bisogna o diventa un rumore di fondo.

Nel tempo i gusti si sono un po' evoluti. E ormai, per ogni fascia oraria ho un setup abbastanza chiaro e stabilizzato nel tempo. Le radio cosiddette locali ormai non le ascolto quasi più, troppo monotematiche, solo calcio sempre calcio tutto calcio, trattato in maniere e forme fastidiose. Non c'è nemmeno più una componente goliardica, ci sono solo tanti piccoli potentati di radio diversamente foraggiate da sponsor locali, variamente agganciate a società e tifoseria. Se non fanno nemmeno più ridere è veramente uno spreco di tempo. Solo una meritevolissima trasmissione raccoglie una sorta di Blob del peggio. La ascolto volentieri ma non sempre ho orari compatibili.

Poi c'è stato il periodo Radio Radicale. A rivederlo ora ha un che di comico. Le dirette dal parlamento: mi devono spiegare perchè mi toccano sempre robuste discussioni sulla tutela del Cafrocchio Alpino o sul finanziamento alla fondazione per i 554 anni della nascita di Calpidio Fulgenzi buonanima. Avessi mai strusciato una discussione su una finanziaria, una missione militare. Mai. Il tutto intercalato da digiuni, inizative non violente, sit in, che per carità saranno il sale della democrazia ma mi spostano sempre più verso Cetto La Qualunque (genio totale e assoluto).
Le performance migliori di RR sono quelle della rassegna stampa del mattino, fra le sette e le nove. Legge, interpreta e vive Massimo Bordin, che non so nemmeno che faccia abbia. Persona intelligente, con una tenue propensione al silenzio scenico durante la lettura, o talora a robusti colpi di tosse on air che tra l'altro non possono nemmeno essere interrotti da una ipotetica e provvidenziale pubblicità. Mi piace la rassegna stampa perchè la vivo quasi interattivamente: complice il caffè che comincia ad entrare in circolo, in quella fase della giornata sto per gradi diventando reattivo. Ergo, cerco di incoraggiarlo durante i suoi angoscianti silenzi, con frasi del tipo "Beh? Me lasci così? Continua!", oppure, più frequentemente, ascolto la lettura dell'articolo, cerco di capire la sua analisi, mi trovo concorde con le premesse, mi va bene anche come sviluppa il tema, per arrivare quasi sempre a un vibrato "ma che cazzo dici!!!" quando lui esterna sicumericamente conclusioni. Il tutto col mio tono di voce, che per usare un bel demodè definirei stentoreo. E la gente nelle auto a fianco che ti guarda anche perplessa...

Adesso sono nella fase di innamoramento consapevole con Radio24, la radio de "Il Sole 24 Ore". Informazione di qualità, il minimo di infotraffico (i lavori fra Ronco Bilaccio e Barberino stanno a Radio 24 come il vento forte fra Caianello e San Vittore sta a Isoradio...), un sacco di trasmissioni di approfondimento su vari argomenti condotte da professionisti molto bravi....

Mi accollo l'onere di due segnalazioni, a prescindere dai punti di vista di ciascuno di noi che beninteso possono essere radicalmente diversi rispetto ai conduttori...
  • Nove in punto - La versione di Oscar. La trasmissione si chiama così perchè inizia invariabilmente dopo le 9.15. Il conduttore è Oscar Giannino, giornalista poliedrico con predilezione per la materia economica. Giannino evidenzia un tema al giorno preso spesso dalla cronaca, e con ospiti e interventi approfondisce una tesi che si prende il compito di argomentare già in profondità nell'introduzione. Ha un punto di vista da persona intelligente: non si innamora troppo delle sue idee, ammette onestamente le sue visioni in materia e i suoi punti di vista. Anche se non si è d'accordo, quando va male gli si concede l'onore delle armi. Da applausi a scena aperta la sua esecuzione a cappella di Star Spangled Banner e di God Save the Queen. Trasmissione seria condotta in modo brillante. Bravo davvero
  • La Zanzara. Questa trasmissione è una sorta di agorà serale. Inizialmente non mi piaceva l'impostazione data dal conduttore, ma nel tempo ho cominciato a dare un ascolto più attento e in effetti ho riabilitato di molto l'ottimo Giuseppe Cruciani. Buona la scelta di farsi affiancare da altri giornalisti come Luca Telese o David Parenzo, intelligente il taglio che spesso è volutamente polemico per smontare preconcetti e superficialità sia degli ospiti politici che degli ascoltatori che intervengono. Cruciani, non so come spiegarmi meglio, dà spesso l'idea di essere allergico all'imbecillità. Lascia intervenire, tiene, tiene, ma poi a volte sbotta. O in modo elegante, mettendo in coionella le tesi altrui evidenziando semplicemente ragionamenti beceri e contraddittori, oppure sbotta tout court, ritirando in faccia all'interlocutore o l'inevitabile sequela di luoghi comuni che ha tollerato fino a un minuto prima, o la pura e semplice inanità del suo discorso. A volte riesce ad essere finemente spietato. Per carità, non è infallibile e spesso, come ogni dialettica sana pretende, si trova anche in disaccordo coi colleghi ospiti. Ma ormai per me quella trasmissione è una sorta di filo di Arianna ideale del tragitto ufficio-casa. Più per sfida che per compagnia.
E una menzione d'onore per la trasmissione radiofonica Claudio e il professore, forse unico punto delle radio romane che fa sia ridere che pensare. Da anni, ormai.



1 commento:

  1. oscar giannino mi piace moltissimo, sono avido lettore del suo blog "chicago", e quindi da domani gli darò ufficialmente una chance anche "on air".

    per ricambiare il favore ti consiglio spassionatamente lo zoo di 105 su radio 105 dalle 14 alle 16.

    non ci dovrebbe essere bisogno di presentarlo o di pubblicizzarlo, trattandosi del programma più ascoltato d'italia, il più amato dai suoi appassionati e il più odiato dai suoi (innumerevoli) detrattori, ma tant'è un reminder fa sempre comodo.

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