Sport Science è un delizioso riempitivo che va in onda su Espn America durante intervalli, pause, timeout di vari eventi sportivi.
Per passione, seguo solo quelli che vengono piazzati nelle innumerevoli pause delle partite di football e quindi sono a tema.
Ogni singolo stacchetto è una specie di pillola di Super Quark in cui si racconta che cosa succede a livello fisico quando un giocatore professionista corre, lancia, riceve, blocca o placca. Il tutto magari fornendo un riscontro sul "che cosa vuol dire davvero" cercare di fermare Brandon Jacobs lanciato, essere colpito da Dwight Freeney o da Ray Lewis, capire che cosa significa la parola concentrazione per Larry Fitzgerald oppure dare la definizione di throwing accuracy per Drew Brees.
In generale l'approccio seguito in quei sette o otto minuti di trasmissione è quello di informare divertendo: togliere poco all'immediatezza dei gesti atletici ma contemporaneamente dare una idea di quanto accade.
Ciò avviene imbottendo il giocatore che farà la demo di ogni genere di sensori e microcamere collegati a postazioni che convertiranno in unità di misura opportune le rilevazioni.
Qualche considerazione.
Da sportivo non si può che restare ammirati, quasi impressionati da quanto si vede.
Dwight Freeney che spiega la sua spin move fa spavento. Pesa 270 libbre e fa una rotazione su se stesso in tre decimi di secondo per poi impiegare al massimo un altro secondo per correre per altre sette yards (poco meno di sette metri) fino al quarterback avversario, raggiunto con una velocità pari al 70% del massimo. Lo stuntman che subisce il placcaggio viene letteralmente estratto dalle scarpe.
Larry Fitzgerald viene appeso a testa in giù e riceve lanci tirati in vario modo, non tutti "fra i numeri", anche con una sola mano e un'aria vagamente annoiata. Il suo tempo di reazione cronometrato è all'incirca la metà rispetto alle medie dei commoners.
Ndamukong Suh parte come un centometrista e pesa qualcosa in più. E gli effetti del placcaggio sono di conseguenza.
La puntata più inquietante dal punto di vista delle skill individuali è quella in cui il grande Drew Brees centra consecutivamente dieci volte un bersaglio da tiro con l'arco ad una distanza di 20 metri. L'accuracy di un arciere di livello olimpionico in quel caso si attesta intorno al 20% se va di lusso. Brees fa dieci centri consecutivi, mettendo la punta del pallone in un'area chiusa in un cerchio di meno di dieci centimetri di diametro. Il movimento di lancio, per gli appassionati, è di una purezza quasi commovente. Il pallone ha uno spin perfetto, segue la linea senza oscillare in punta, pare levitare in aria. Ok, stiamo parlando di Drew Brees. E un pallone da football sente il vento meno di una freccia.
Ma va vista, punto e basta.
E un applauso al coraggio di John Brenkus, il Piero Angela della situazione, che resta fermo mentre Brandon Jacobs lo colpisce praticamente a piena velocità (ahem...non ci giurerei).
Che cosa non si fa per uno stipendio!
quella di brees è incredibile, ma d'altronde se si pensa che lui si guadagna da vivere colpendo un bersaglio di quelle dimensioni ma IN MOVIMENTO e mentre gente come freeney, suh e lewis cerca di ucciderlo...
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