martedì 11 settembre 2012

In loving memory

Oggi mi andava di scrivere qualcosa di sensato sulla mia vacanza altoatesina, sulle cose stupende che ho avuto modo di vedere, sul verde violento e perfetto degli alberi sopra le montagne. Insomma mi andava di riprendere in mano il blog, perchè è da tanto che non scrivo e stavo facendo la punta a due o tre argomenti sfiziosi.
Oggi no.

Ormai le notizie viaggiano per più canali, si sa. Da un post su Facebook a metà mattinata ho letto che Francesca Bonfanti si è tolta la vita. Oggi, suo compleanno. Nelle prime ore della notte.

Per far capire fuori dal raccordo chi fosse Francesca Bonfanti non ho paragoni da usare. Boh. Forse è un po' come Totti, per parlare di tipi romani: è un problema di chi non ce l'ha. Per paradosso, i suoi colleghi conduttori di radio la stanno ricordando in questo momento, alternando lacrime a risate sguaiate per quello che questa ragazza negli anni ha saputo combinare in radio.

Colta, intelligente, sensibile, gentile, pungente. Sempre allegra. A volte in mezzo al traffico scoppiavo a ridere da solo come un pazzo ascoltando quello che era in grado di fare. Qualche apparizione televisiva, ma non era quello il suo lavoro. Era una assoluta protagonista radiofonica. Spaziava dai modi da compagna di banco (quella che ti prendeva in giro sempre e comunque) alla professionista irreprensibile. 

Francesca Bonfanti (1971-oggi)

La sua trasmissione capolavoro era la leggendaria State bene così.
Definirla come l'equivalente radiofonico di Blob rende un po' l'idea, anche se non aveva le pretese di informare e far riflettere di Blob. Ma era un concentrato di risate a tutto tondo, una presa in giro completa e costante di quello che gira nell'etere romano. Dallo sfottò assoluto alle sgrammaticature dei capi ultras che fanno radio (che ovviamente non le hanno risparmiato offese, minacce e carinerie varie: non sono tutti spiritosi come lei), alla sua personale infatuazione per la leggendaria Robertina di Radio Maria, una baciapile via etere di una cattiveria umana terrificante. Francesca la massacrava ogni tre sillabe.

E vogliamo parlare di quello che poteva fare su Richard Benson? Lei parlava in trasmissione e a tradimento partiva lo stacchetto con l'urlo "I NANIIIIIIII!!!". E io lì a ridere alle lacrime in macchina, con la gente che ti guarda con aria compassionevole. 

Ebbi modo una volta di mandarle una riga tramite Fb sulla sua pagina e mi rispose gentilmente e con la solita verve in pochi minuti. Debordante, deliziosa, caustica, mai cattiva o supponente. Un modo intelligente di farci ridere.
Non sarà facile fare a meno di lei. Chi ci fa ridere non dovrebbe andarsene mai.

No, no e ancora no.