Giorni fa ho avuto il primo incontro della mia vita con uno di quei miti che restano inalterati nel tempo. Vabbè, understatement. Però che soddisfazione. Ogni estate, ad agosto, solo sulla tele pubblica, quello spottino immutato con il jingle cantato da Mina. "Per voi e per gli amici, Tassoni". La mitica cedrata! Ho sempre pensato che quegli spottini fossero messaggi subliminali, codici per agenti di intelligence improbabili, alla stregua del "Dio c'è" vicino ai guard rail delle autostrade per indicare punti di contatto per commerci poco commendevoli.
Fino alla scorsa settimana, per me la cedrata era appunto una chimera, una categoria dell'essere impalpabile e forse inesistente, come il collegio dei probiviri del PdL (ahem...)
Esternavo queste perplessità a cena all'aperto, e la sfida è stata raccolta da D (grazie grazie grazie), una simpaticissima amica di mia moglie che dopo un paio di giorni si è presentata con l'agognata confezione.
Il tappino a corona viene conservato dal sottoscritto nella sua personalissima collezione insieme al leggendario tappo della bottiglia di bianco.
Passando poi alla descrizione del liquido cedratico... è buono! E' dolce, gradevole, da bere freddo. Un aperitivo dignitosissimo, magari anche con un filo di vino bianco come correttivo.
Ok, fine della puntata di Anima mia :)
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