mercoledì 25 agosto 2010

Writers

Quando i media si occupano dei writers razziano a piene mani da un campionario di luoghi comuni non da poco. Disagio giovanile. Assenza dell'istituzione sul territorio. Necessità di spazi fruibili. Fornire un supporto psicopedagogico.

Oltre al lessico estratto pari pari dai libri di Starnone, i writers vengono di solito "inquadrati", cosa che credo li faccia ridere, se non inorridire.
Il benpensante che tuona contro il decoro urbano alterato. Boh. Posso forse capire che decorare completamente tutta una metropolitana è un po' oltre. Magari chi paga per quel servizio avrebbe bisogno di vedere dalle vetrate se la prossima fermata è la sua. Magari molto spesso il writing veicola messaggi politici o ideologici che puoi non condividere. Se ci si limita solo alle scritte è fastidioso, in effetti. Ma equiparare quegli esercizi di pitture pararupestri al writing d'arte è come dire che una musicaccia fatta di sample digitali accoppiati alla meglio è la stessa cosa che un assolo di Mark Knopfler. Non scherziamo.
Chi lo sa, anche il benpensante ha un fondo di ragione.

Questo è quello che mi viene da pensare in astratto.
Premetto: parlo per invidia perchè non so disegnare. La mia massima espressione artistica è l'omino della targhetta "Signori" della porta del bagno. Non oltre.

Ogni tanto però l'attualità sbeffeggia anche il pensiero dominante, grazie al cielo. Tempo fa prendo un treno che alla prima fermata deve aspettare del tempo perchè ci sono dei lavori. La fermata è in un posticino vicino al mare che ha tutti i connotati del non luogo. Casette decorose, un po' anonime, con la scritta "Attenti al cane". Gruppuscolo di escatologici seduti al tavolino del baretto, col giornale in mano. Sala scommesse. Insomma non vedi davvero l'ora di arrivare al mare, o che riparta il treno.

Quello che avevo visto però mi ha toccato da vicino. Tanto da vicino che stamattina, con un piglio investigativo anche troppo serio, ho deviato dalla rotta solita verso l'ufficio per raggiungere la stazioncina in oggetto, che di solito è anonima abbandonata e grigia.

Che si fotta il lato benpensante, questo qui ci sa fare!

Il pastore con il cane, e più avanti le pecore che ridono.

Le tre "anime celesti" che indicano qualcosa verso terra.



I due sassofonisti con il "Cambia musica Maestro!" sembrano uscire da Alan Ford.

L'astratto con un elmetto in testa e la catena attaccata.


Non ho fotografato un bellissimo "Toglietemi tutto, ma ridatemi i colori!"

Come dargli torto? :)

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