venerdì 20 agosto 2010

La strada romana

Per necessità lavorative e vacanziere faccio molti, troppi chilometri sulla Pontina. Strada che conosco buca per buca (anfatti le prendo tutte...).
Tempo fa, G mi fece notare l'esistenza di una alternativa per raggiungere la Pontina evitando la Nettunense. Mi disse "Fai più chilometri, ma ci metti meno tempo e poi c'è un pezzo che fa bene agli occhi". Filosoficamente, lo spazio è una risorsa riciclabile, il tempo no. Quindi mi feci spiegare da lui la strada alternativa. Lasciata la Pontina (la mia Telegraph Road), si va verso Anzio e Nettuno, quasi a metà. Dopo un semaforo, una leggera piega a sinistra e una discesa (arrivare piano per amore della coppa dell'olio, per carità...). E improvvisamente, da un metro all'altro, cambia il mondo.

Una pineta enorme, che dà ombra e riparo a tutta la zona. L'impressione di passare sotto un tunnel di due file di alberi, altissimi, fitti fitti e continui. A sinistra e destra, in pineta, gente che fa jogging (e magari altro, in altre ore del giorno).

A destra, parallela, una strada romana, un tratto di duecento metri perfettamente intatto. Colpisce la cura nella costruzione della massicciata, le giustapposizioni delle pietre, con le venature riempite da terra e aghi di pino. La sede stradale era stata preparata benissimo. Tutto in uno stato eccellente nonostante la poca cura nella conservazione, qualche bottiglia di integratore buttata lì da eventuali runners poco civili, un insipido cartello "Antica strada romana", senza date o altro. Ma con una dignità sua, quella di un lavoro che avrà richiesto il suo tempo, la sua fatica ma che sta lì dopo decine di secoli, ancora ready to serve.
Resti di una civiltà.

La strada moderna su cui si transita, a pochi metri da quel gioiellino, esce disintegrata dal confronto. Le radici dei pini che periodicamente la smuovono, la rompono, arrivano a creare fessure tipo fossa delle Marianne che magari ti fanno anche fare esperienze meritevoli, quali una foratura di sabato notte (non è poi troppo raccomandabile nell'oscurità), con l'intervento gentilissimo di un amico che mollando famiglia e ospiti per la tua telefonata si presenta quasi in tenuta da Hannibal e ti aiuta, lasciandoti anche il suo cric in regalo perchè il tuo s'è spezzato, (grazie D !!).
Viene riasfaltata periodicamente, magari come vernissage pre-elettorale. E dopo un paio di mesi comincia a riaprirsi. E prima e dopo la strada romana, un po' di squallore vario. Pezzi di ferraglie, discarica di elettrodomestici, materassi, rifiuti di ogni tipo, mobilio vario, sedie riciclate da donne che stanno lì in attesa, tristi come la ruggine delle carcasse degli elettrodomestici lì accanto.
Resti di una inciviltà.

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