giovedì 19 agosto 2010

My place

Ogni tanto mi capita di passare una giornata di lavoro in interazione con i miei ex colleghi, per finire eventuali code di vecchie cose. Quando capita mi si legge in faccia. Professionalmente e umanamente questo gruppo di persone, anche se in divenire pressochè continuo, mi ha tenuto compagnia, ci sono stato bene, ogni tanto anche fuori ufficio.

Ma l'appeal del posto è particolare. La percentuale di tempo spesa lì è rispettabilissima, e il fatto di esserci stato bene è importante. Persone con cui lavori, ti confronti, non sei d'accordo ma rispetti il razionale che guida le loro opinioni tecniche e non. E qua e là, amici anche fuori dalle mura, per una bistecca insieme, una pizzata fuori, un po' di benedetta goliardia.

Il posto, dicevo. E' una specie di microcosmo, è aperto 24 ore al giorno, 365 l'anno. C'è sempre qualcuno, internet va. E' un open space e non poteva essere diversamente. Ci ho passato giorni, notti, giorni e notti.
Ci sono corso di sabato, in un sabato in cui avevo due di loro a cena, e mi hanno spedito a casa a impastare la pizza alle cinque.
Ci ho passato un capodanno, chiamato per una defcon 1 collettiva alle due di notte, organizzando al volo quello che dovevamo fare mentre ero in auto a velocità rispettabile.
Lavorato su cose da fare in fretta e furia perchè si potevano pianificare meglio, e dopo la solita dose fisiologica di mugugni tutti lì a collaborare e a risolvere.
Ci sono stato bene, insomma.
Un dream team chiassoso, allegro ma serio quando non si deve scherzare. Un bel gruppo, consapevole della pressione da gestire e degli impegni da rispettare. Ma col gusto difficile di riderci su nei limiti del possibile, che aiuta tantissimo.

E come si vede dalla foto, the edge lives here.


Se la vogliono leggere, con affetto :)


Nessun commento:

Posta un commento