venerdì 26 agosto 2011

Living in Rome...

Sto telefonino fa delle foto penose!
Per strano che possa sembrare, ogni tanto un semplice dato di fatto della propria quotidianità diventa un privilegio per pochi. Basta guardare un documento. Nato a. Residente in. 

E allora in una serata ci sta che decidi una uscita con uno dei tuoi migliori amici, magari approfittando del fatto che la città non è ancora piena, e ti butti in centro. E ti rimetti in pace col mondo per un po'.

Un condensato, senza nemmeno strafare (ok, s'è camminato). Parcheggiare verso piazza Fiume, approfittando del deserto agostano. Cena in una collaudatissima pizzeria a metà fra il mio liceo e via Veneto. Bella chiacchierata, conto, passeggiatona.

Via Veneto, appunto. "Namo a comprà le scarpe", avrebbe chiosato Mario Brega... ma poi pezzi di storia della dolce vita, l'edicola di Alberto Sordi ne Il conte Max, una bella libreria aperta alle dieci e passa di sera, persone sedute ai tavolini col sussiego imposto dalla location, in qualche caso anche graziosamente ridicole. E un Hard Rock Cafè. Una forzatura. Lì c'è anche la cripta dei Cappuccini, un po' inquietante. Da piazza Barberini ci buttiamo su via Sistina, più raccolta, più stretta. In chiusura di teatro, e non volendo fare caso ai due hotel celebri in tutto il mondo che sono lì, alla fine è un semplice passante verso uno dei punti di Roma più famosi nel mondo. La scalinata di Trinità dei Monti e Piazza di Spagna. Sospirone.

Luci, turistame, grumi di movida che non sfida il caldo più del necessario. Più che la scalinata il punto più ambito è qualsiasi posto a contatto con la Barcaccia, la fontana. 
Si rifletteva camminando con P sul fatto che un paese che potrebbe permettersi quel tipo di qualità di vita sia abbrutito, rinchiuso, incattivito, litigioso su ogni briciola. E che appunto questa città non è solo caos e code nel traffico, ma continua ad essere qualcosa di unico al mondo. Il tutto semplicemente constatando quello che avevamo a portata di vista. So easy.

E poi via Condotti, via del Corso, un taglio su via Vittoria, passando davanti a Santa Cecilia. E la scalinata di Trinità dei Monti stavolta a salire, con un po' di prosopopea in meno rispetto all'andata...

Il ritorno a specchio, ma contenti davvero della passeggiata in centro e dello spettacolo della nostra città. Era da tempo.
Magari dovrei guardare più spesso cosa c'è scritto sulla carta di identità, chissà! 
Love my hometown!

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