lunedì 27 febbraio 2012

Do it yourself: Angry Birds!

Sentirsi osservati

Per tentare di distrarre per un po' di tempo la prole dai divertimenti multimediali, un bel pomeriggio decido di portarmeli ad un vicino negozio di articoli da disegno per acquistare il necessario per riprodurre a mano quelli che nel tempo sono diventati uno dei nostri passatempo preferiti: l'improbabile gruppo di incazzosissimi pennuti che si immolano contro una banda di suini verde acido che si è impossessata delle loro uova: gli Angry Birds!

Inutile negarlo: impastare il das con le mani, impastricciarsi tutti, sentire quell'odore caratteristico della immortale massa argillosa ci riporta all'infanzia. Lavoretti scolastici o casalinghi, esecuzione più o meno accurata, gli esiti più vari (secondo le mamme sempre capolavori). Tant'è. Un paio di panetti di Das Bianco (non si scherza nulla), scatoletta di tempere con pennello di qualità accettabile, una pretenziosa spatolina di legno per modellare la materia inerte.

E inutile negarlo, m'è scoppiata la mania delle sculturine col das, specialmente dopo avere scoperto in casa che per residui tentativi domestici di decoupage, disponevo anche dell'equivalente economico del Vernidas, sogno proibito di ogni infanzia proletaria, che in effetti costa al litro quanto un Brunello di fascia alta.

Per riprodurre i simpatici volatili mi sono ispirato a modellini che abbiamo comprato tempo fa in Danimarca, ancora introvabili in Italia. Un po' perchè ognuno di noi ha la sua curva d'apprendimento, un po' perchè il mio istinto da modellista vira più al reale che al caricaturale, il primo dei pennuti pareva più una mascotte degli Arizona Cardinals che non il corrispettivo della tribù degli AB. Va detto che in effetti anche nella realtà non è troppo dissimile dal picchio cardinale (Cardinalis cardinalis. Documentarsi!)

Insomma, dopo aver ripreso una onesta confidenza con la modellazione solida, ho dovuto affrontare i colori a tempera e la loro miscelazione... E non è tutto così banale. Prendiamo come esempio il porcio, come lo chiamiamo noi. Sono partito dal verde, ho allungato col giallo limone ma nulla. Verde dominante, dovevo partire dal giallo e allungarlo con il verde per ottenere l'effetto acido con cui i padri finnici hanno disegnato l'ignobile suino.

Dove le reminescenze modellistiche mi hanno aiutato è stato nella gestione delle appendici sporgenti: becco, piumaggio di testa e di coda. Qui per evitare inopinati ammosciamenti ho utilizzato parti di stuzzicadenti in cui attaccavo il becco o le piume per poi infilarle nella parte sferica modellata. Nessun problema di tenuta, nemmeno per il becco dell'uccello boomerang (a ore due rispetto al porcio in figura), il cui ingombro in sostanza fornisce anche il secondo punto d'appoggio al pupazzetto. Whoa!

Ingegneria estrema
Ma dove bisogna veramente fermarsi e riflettere, inutile negarlo, è l'equilibratura della Mighty Eagle. Per i profani, la Mighty Eagle è un succoso add-on che aiuta nei livelli più fastidiosamente involuti. Si lancia una scatola di sardine come esca in mezzo ai porci e dopo qualche istante arriva la collera divina, di cui si percepisce appena un'ombra. Quella è la Mighty Eagle, raddrizzatorti di ultima istanza.

Il personaggio è un'aquila un po' imbolsita che comunque sa far bene il suo mestiere. Il problema vero è la costruzione del becco. Poichè le misure del disegno sono tali per cui un becco pieno sbilancerebbe in avanti tutto il pupazzo, con l'indecoroso effetto di fare appuntare di naso la collera divina, ho costruito una sagoma interna di carta che ho ricoperto con una sfoglia molto sottile di materiale. Le uniche parti piene sono la mandibola a effetto pappagorgia e l'estremità adunca del becco. Inoltre ho predisposto un sistema di puntellamento con stuzzicadenti incollati e infilati in vario modo che entreranno a fondo nella parte solida che costituisce il blocco testa-tronco del regale pennuto. Sono quasi contento. La resa pare onesta, il becco tiene e non ha collassato sulla parte sottostante, il pupazzo si tiene perfettamente in equilibrio. Il primo che lo equipara a un fermacarte farà i conti con l'aquila stessa, una volta che si sarà asciugata la pittura di fissaggio (oh, ci vuole il suo tempo!)

Giusto per dirlo, dopo i primi dieci minuti io ero al lavoro, sporco e divertito come non mi accadeva da tempo, e i bimbi erano davanti al pc a far giustizia di suini con gli Angry Birds veri :)


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