martedì 15 maggio 2012

Back to the gym

Era inevitabile. Ero arrivato al punto in cui non potevo più sottrarmi. La parabola era imbarazzante... Atleta, ex-atleta, primo inconveniente chirurgico, lo studio, il lavoro, la vita sedentaria, l'impegno del quotidiano, il lavoro, la vita sedentaria, il lavoro, la vita sedentaria, il secondo inconveniente chirurgico... Riabilitazione, rieducazione, esercizi con la terapista e a casa, con buona costanza, ma alla fine quegli esercizi erano diventati ripetitivi. Finite le motivazioni, finiti gli esercizi, il degrado.

Insomma nell'arco degli anni ero passato dall'avere un fisico ragionevolmente atletico alla classica conformazione da sollevatore di polemiche. Dopo travagli interiori, capziose autoindulgenze e perentorio diktat della mia dottoressa, ho ricominciato a muovermi.

Piano e per gradi, sia perchè alla fine ero completamente fermo da quasi un anno, sia perchè non sono più quello di prima (mancano proprio dei pezzi, da L4 a scendere...). Però mi piace provarci, mi sento meglio. Sostituire una quota parte di stress con una sana stanchezza fisica dà un benessere anche percepibile, un minimo cambio di rotta dopo una fase negativa e involuta.

Il posto è carino e ben frequentato (molto ben frequentato), gli orari me li dipingo io sul quotidiano, ho cominciato con un programmino adatto anche a un fisico da poeta ma non potevo fare diversamente. Noto con piacere che rispetto al periodo in cui alzavo tonnellaggi rispettabili di ferro in palestra, le macchine si sono evolute in maniera terrificante. Qualsiasi esercizio io faccia, la macchina mette prima in sicurezza la mia peculiarissima colonna e fa lavorare solo i gruppi di muscoli interessati. Mi piace, mi dispone bene e per ora ci sto lavorando con buona continuità.

Come pure mi intrigano tutte le cardiofrocerie varie... La camminata veloce, le cyclette, le ellittiche... Certo, non posso non stare lì con l'ossessione di vedere se ho giustificato il panino con la bresaola e il secondo cucchiaino di zucchero nel caffè, però sto riuscendo a togliermi di dosso un po' di ruggine e un po' di chili, il che è un bene.

Magari nel tempo sarò anche in grado di pilateggiare con moderazione, di volteggiare come libellula fra gradini da step e utili ammennicoli del genere, di sopportare percorsi di guerra fatti da allenatori o allenatrici per i quali, inevitabilmente, vale un diverso sistema di equazioni per quanto riguarda la fisica tradizionale.

Al momento, appunto, mi limito alla mia oretta di sgranchimento elementare (no, sugli addominali sto bene anche se li nascondo gelosamente...). E mi limito all'osservazione degli inevitabili tipi umani che incontro. Ancora devo inquadrarli con un filo di obiettività, ma qualche soggetto da bar sport promette abbastanza bene.

E per mia buona sorte tutti quelli che ho a fianco durante i miei esercizi aerobici sono muniti di cuffie, altrimenti penserebbero di stare ad allenarsi accanto a Darth Fener...



Nulla di tutto ciò

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