mercoledì 9 novembre 2011

Copycats

Menia si preoccupa dei problemi del paese
La definizione italiano medio mi ha sempre dato un solenne fastidio. Come ogni generalizzazione. Ma come in questi giorni sta emergendo in maniera drammatica, la differenza tra medio e mediocre è davvero sottile. Perchè? Perchè è più facile dire lo faccio domani oppure lo fa lui, è più facile metter su chili che dimagrire, oppure dimagrire con aiuti chimici piuttosto che con abitudini sane ma faticose.

Adesso siamo davanti a un problema che è diventato ineludibile. Chi siamo, ci siamo meritati quello che sta per succedere? Siamo preparati ad evitarlo, o nel caso peggiore a rialzarci? Se ragioniamo sull'elegante assunzione che in una democrazia è la parte migliore del paese che deve rappresentare tutti nell'interesse comune, e guardiamo l'occhio spento del tizio che a Montecitorio gioca con l'iPad durante una seduta di lavori, la sensazione che emerge è che siamo messi male. Veramente male. Cercando in rete "Menia Ipad" viene fuori il primo lombrosian movie della storia. Prima la faccia dell'onorevole che pare infastidito dall'essere stato preso con le mani nel sacco, poi un tentativo veramente tragicomico di impedire al giornalista di fotografare la cosa. Ma invano.

Questi sono quelli che ci rappresentano, che piaccia o no. E il discorso, lungi da me qualsiasi tentazione di parlare di casta o di fare grillismo un tanto al chilo, purtroppo riguarda i nostri fondamentali. E' più comodo guardare le figure che leggere, chiaro. Anche sulle modalità di fruizione delle informazioni, se è vero che la maggioranza delle decisioni elettorali è guidato dalla televisione, otteniamo un quadro coerente. La televisione ti vuole lì, fermo e coglione. La rete ti vuole partecipe e selettore. E le notizie che trovi devi leggerle per capirle. E pesarle con altre, per vederne l'attendibilità.

Ma siamo italiani. Se a scuola copi un compito in classe sei furbo, hai ottenuto il massimo risultato col minimo sforzo. Se ti prendono a copiare un elaborato scritto in un paese che abbia fondamentali sani, fai una figura di merda di portata generazionale. In Germania un ministro è stato fatto dimettere per aver acquistato una tesi già fatta. In Italia il ministro della pubblica istruzione ha avallato un comunicato che parla di un tunnel per i neutrini tra il CERN e il Gran Sasso...

Nella mia vita studentesca, costellata per necessità universitarie di innumerevoli prove scritte, qualche cosa l'ho capita. Se non hai studiato, se non ti sei impegnato, se sei un mediocre, tu puoi copiare un numero di volte indeterminato. Il momento della verità arriva. Il momento in cui non sai da chi o da dove copiare arriva, e lì si vede chi sei o chi non sei. L'Italia in questo momento non ha più a chi delegare, o qualcuno che le passi un ipotetico compito risolto. E ora siamo nelle mani di una classe politica inqualificabile a tutto tondo, in una classe imprenditoriale per lo meno discutibile, in decine di interessi e di particolarismi reciprocamente conflittuali. Ognuno pretende di guarire con un bicchiere d'acqua quando ci stanno per imporre una chemio per motivi oggettivi e non dipendenti solo da noi. In una prova veramente difficile ci presentiamo con una inadeguatezza culturale che per la classe politica, ormai, ha un consolidato ventennale. B è la punta dell'iceberg. Ha la colpa imperdonabile di aver identificato gli interessi del paese con i suoi, checchè ne pensino i suoi house organ che identificano il bene con lui e il male col resto dell'universo.

Temo che la portata della sberla che sta per arrivare su questo disorganizzato paese non passerà in poco tempo. E nessuno ti passa quel compito, mi pare chiaro.

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