mercoledì 13 ottobre 2010

Manuel Fantoni

Stamani al bar, quasi distrattamente, mi cade l'occhio su un trafiletto. Ieri ci ha lasciato Angelo Infanti. Non per mancanza di rispetto, ma anche sul giornale veniva riportato il nome del personaggio più riuscito a questo onestissimo caratterista. 

Manuel Fantoni.

Borotalco è stato uno dei film più riusciti della prima fase di Carlo Verdone. Trama leggera, simpatica e coerente. Ma uno di quei lavori che nel tempo ha cementato la sua dignità, rimanendo una miniera di atteggiamenti da imitare o meno, di citazioni, potenziale argomento per una serata fra amici. 
Quel film è stato un incastro felice. 
Un buon protagonista, Carlo Verdone che interpreta un ingenuo trentenne alle prese con un lavoro non proprio per lui
Una notevole spalla: Christian De Sica, nei panni di uno scalcinatissimo aspirante cantante. Amico cialtrone e opportunista che è meglio perdere che trovare.

E due caratteristi inarrivabili nelle loro interpretazioni. 
Un Mario Brega quasi leggendario, nei panni del suocero di Verdone. La passeggiata a Via Veneto con la figlia sconfina nel mito.... "Papà, ch'è successo?" "Gnente.... Due de passaggio... 'Nnamo a comprà le scarpe."

E appunto Angelo Infanti, nel ruolo del bon vivant architetto Manuel Fantoni. In realtà non è architetto, non si chiama Manuel Fantoni ma molto più banalmente "Cuticchia Cesare", e visita con discreta regolarità le patrie galere. Ma è subito il personaggio che ti ruba la scena con il suo io esagerato, con l'appartamento da sogno, la vasca da bagno sul balcone dove nuota una giovanissima e sontuosa Moana Pozzi. E ti conquista con i suoi racconti di vita vissuta, quando decise di "optare per il mare" e imbarcarsi sul leggendario cargo battente bandiera liberiana, ignorando se la Liberia fosse al nord o al sud, quando buttò fuori di casa un Richard Burton ubriaco, reo di avergli vomitato sulla moquette.
Confessioni esistenziali, verità sconvolgenti che mai nella vita immagineremmo, culminate nel leggendario "Tu lo sapevi ad esempio che John Wayne era frocio?".
Il tutto che sfocia nel leggendario "NUN E' VERO GNENTEEEE!!!! T'ho raccontato un sacco de fregnacce!!!"

E da quel momento, per incastri vari, il povero normale Verdone tenta di calarsi nella fascinosa figura di Manuel Fantoni, un equivoco e una frottola via l'altra.

Resta il personaggio con l'alone leggendario, che conosce tutti ha fatto e visto tutto, sa tutto e può tutto, specialmente per conquistare una donna.

Peccato riferirsi come semplice caratterista a chi ci ha regalato un ventennio di spunti, citazioni, risate, idee folli.

Da ieri Manuel Fantoni non c'è più.



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